Alessandro Venturelli, la madre: “Convinta sia ancora vivo e trattenuto contro la sua volontà”
La madre di Alessandro Venturelli torna a parlare a distanza di tre anni dalla scomparsa del figlio.
Il mistero della sparizione del giovane Alessandro Venturelli continua a non far dormire i genitori del ragazzo, scomparso da Sassuolo il 5 dicembre del 2020.
Attraverso il Corriere della Sera, la madre del giovane, Roberta Carassai, è tornata a parlare per cercare di riportare l’attenzione dei media e delle autorità sulla sparizione del figlio.
Convinta che sia ancora vivo, la signora è certa che il figlio sia ostaggio di qualcuno e che i pm non abbiano analizzato bene la situazione tentando immediatamente di archiviare il caso.
La storia di Alessandro Venturelli
Alessandro Venturelli è misteriosamente scomparso da Sassuolo il 5 dicembre del 2020, all’età di 21 anni. Come denunciato dalla madre del giovane, Roberta Carassai, le indagini sul caso sono state svolte in modo superficiale fin dall’inizio. “Ho bussato a tutte le porte. Da ultimo a quella del commissario per le persone scomparse che dice che non può fare nulla perché ci sono le indagini in corso – ha raccontato lei amareggiata, ma certa che il figlio sia ancora vivo – . Ma non c’è stata alcuna indagine, tranne verificare qualche segnalazione”.
La madre di Alessandro Venturelli ha sottolineato come la situazione sia stata gestita fin da subito dalle autorità competenti in modo molto approssimativo, nonostante lei avesse fatto presente a tutti le particolari condizioni di salute mentale del figlio. “Da subito noi abbiamo detto del malessere di mio figlio, delle sue paure, che dormiva con me e riusciva solo a piangere – ha denunciato ancora la signora Carassai – . Era chiaro che c’era qualcosa che non andava. Ma loro l’hanno subito derubricato in allontanamento volontario”.
Le segnalazioni su Alessandro Venturelli
Nel corso delle indagini sulla scomparsa del giovane di Sassuolo sono giunte diverse segnalazioni su alcuni ipotetici avvistamenti, non solo in Italia ma anche all’estero. Una delle segnalazioni è giunta dall’Olanda, mentre l’ultima è arrivata da Napoli. Tutte, però, sono cadute nel vuoto. “Non c’è stato un posto di blocco, non hanno visionato telecamere che magari possono aver ripreso Alessandro e chi ha incontrato”, ha raccontato ancora la madre del giovane scomparso”.
“Il telefono che Alessandro ha lasciato a casa lo hanno visionato dopo 4 mesi, quando io lo avevo usato per cercare di capire cosa c’era dentro – ha aggiunto lei, sottolineando la superficialità delle autorità competenti – . Per non dire che il pm che ha il fascicolo non mi ha mai ascoltata. L’unica cosa che vogliono fare è archiviare. Ci hanno provato una volta ed ora ci stanno tentando ancora”. La speranza della signora Carassai è che si possa tornare ad indagare sulla sparizione del figlio ripartendo dal principio, da “quelle circostanze che sono state trascurate”.