Home » Harry Potter e Chat GPT: tutto vero | Ecco cosa hanno fatto gli sviluppatori

Harry Potter e Chat GPT: tutto vero | Ecco cosa hanno fatto gli sviluppatori

Cos’hanno in comune Chat GPT e Harry Potter? Scoprilo qui | CronacaLive.it

Che cosa hanno in comune Chat GPT e Harry Potter? Incredibile ma vero: scopri cos’è successo.

Da una parte abbiamo una saga decennale dal carattere fantasy e magico che ha cresciuto una generazione di giovani; dall’altra un’intelligenza artificiale elaborata dall’azienda Open AI. Che cos’hanno però in comune queste due realtà? Com’è che ne stiamo parlando? Facciamo un passo indietro a beneficio della comprensione.

Harry Potter nasce come una saga di romanzi scritti da J.K. Rowling, negli ultimi anni finita nel mirino mediatico in seguito a sue controverse dichiarazioni in cui esprimeva il suo giudizio sulle persone transgender. Tali dichiarazioni le hanno valso l’etichetta di Terf, ossia Trans-exclusionary Radical Feminist (femminista radicale trans-escludente).

Per tal motivo, il cast dei film omonimi ha esplicitamente preso le distanze dalla creatrice dell’universo narrativo in questione, tuttavia si continua a parlare di Harry Potter poiché è da poco uscito il videogioco su console next-gen: Hogwarts Legacy.

Cosa c’entra dunque adesso un’intelligenza artificiale con uno dei capolavori del fantasy contemporaneo? Scopriamolo insieme.

Il rapporto tra Chat GPT e Harry Potter

Viene scoperto tutto per caso. Il ricercatore David Bamman lavorava a dispositivi di misurazione della cultura in modo algoritmico, quando, lavorando sul testo di “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen non gli viene in mente di sottoporre alcuni quesiti al chatbot in questione.

Si sconvolge nel riconoscere all’intelligenza artificiale una grande padronanza dell’argomento, come se effettivamente il bot l’avesse letto. Ecco dunque che mette su un team di ricerca per comprendere quali testi siano stati caricati nel database di Chat GPT. È così che scopre che al chatbot è stata affidata una caterva di titoli letterari derivanti soprattutto dalla cultura fantascientifica. Lo scopo? Allenare l’AI a fornire le giuste risposte ai suoi utenti. Sì, ciò avviene grazie alla “somministrazione” di tale cultura.

Sam Altman, il 38enne CEO di Open AI | CronacaLive.it

Harry Potter e la lista dei titoli preferiti da Chat GPT

Harry Potter figura tra i testi più “letti” dal chatbot. Insieme al capolavoro di J.K. Rowling vi sono anche “1984” di Orwell, “Moby Dick”, “La lettera scarlatta”, “Il colore viola“.

Tuttavia, i “preferiti” di Chat GPT, ossia quelli più approfonditi nel database, sono di stampo fantascientifico e fantasy. Figurano “Il signore degli anelli”, “Fharheneit 451”, “Il mondo nuovo”, “Il cacciatore di androidi” di Philip Dick, autore altresì de “La svastica sopra il sole”. Non poteva mancare all’appello “Guida galattica per gli autostoppisti” di Douglas Adams. Che dire! L’AI è una divoratrice di sci-fi.