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Omicidio Cecchettin, la sorella Elena: “Filippo la controllava su tutto, lei si vergognava a dirmelo”

Elena e Davide Cecchettin (Fonte Ansa) – CronacaLive.it

Elena Cecchettin ha fornito ulteriori informazioni sull’assassino della sorella Giulia.

Elena Cecchettin ha rilasciato un’intervista ai giornalisti Mediaset di Quarto Grado. Al microfono ha posto l’accento su altri dettagli della figura di Filippo Turetta, il femminicida di Giulia Cecchettin. Secondo lei, Turetta ha usato la minaccia dell’autolesionismo per tenere legata a sé la vittima.

“Lui aveva capito che minacciando di farsi del male l’avrebbe tenuta con sé. La controllava su tutto. Pensava di avere il diritto sopra un’altra persona e di estenderlo al decidere se poteva vivere oppure no, se poteva uscire con le amiche, venire al mio compleanno, avere la libertà” queste le parole ai microfoni di Quarto Grado.

Ha inoltre spiegato che l’omicida attuava subdoli meccanismi manipolatori nel corso della relazione con la vittima, la sorella. Tramite questi, Turetta avrebbe imposto il suo potere su di lei, controllandola e trattandola come un oggetto di sua proprietà. Per Elena, uno dei primi segnali negativi fu la smodata insistenza di Filippo a tornare con Giulia.

“Lui insisteva e la manipolava per tornare insieme, perciò quando è successo, Giulia si è vergognata di dirmelo” ha proseguito Cecchettin. Ha poi continuato il racconto sottolineando dettagli che, sommati, hanno fornito il quadro completo del meccanismo di manipolazione del ragazzo: un altro esempio è stata la rabbia per i messaggi della buonanotte non inviati.

Elena Cecchettin “persona dell’anno”

Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha riscosso un’eco inaspettata. Ciò che ha scosso l’opinione pubblica sono state le persone coinvolte: si è trattato di due giovani, ai quali difficilmente i cittadini ascriverebbero atteggiamenti oppressivi e figli di una cultura ritenuta superata. Invece, l’omicidio di Giulia ha posto i riflettori sulla sistematicità di una cultura patriarcale che permea la società tutta, senza distinzioni anagrafiche.

La risonanza dell’accaduto è stata forte anche grazie alle parole lucide di Elena Cecchettin, la quale ha rilasciato dichiarazioni televisive e sui social, tramite le quali esplicava la natura del femminicidio e della cultura dello stupro. “Per Giulia, bruciate tutto” è stato il grido che ha accompagnato il corteo del 25 novembre a Roma. Per cui, il giornale settimanale L’Espresso ha deciso di scegliere Elena Cecchettin come persona dell’anno. Il suo volto è stato posto sulla copertina.