Efficientamento energetico: arrivano le novità in materia
Verso la transizione ecologica: la necessità di accelerare in questa direzione
Il tema della transizione ecologica è quanto mai attuale e pressante, in quanto la crisi climatica ha smesso di essere un problema di nicchia ed è un punto all’ordine del giorno per moltissime amministrazioni mondiali. Fronteggiare i cambiamenti climatici non è di certo semplice e molti hanno tentato anche di mettere a disposizione fondi nazionali ed europei al fine di favorire il passaggio a energie rinnovabili, godendo del supporto statale e non dovendo addossare su di sé l’intera cifra dell’investimento.
In che consiste la nuova direttiva dell’Unione europea
Il Parlamento europeo ha ufficialmente approvato la Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, segnando una svolta epocale nell’iter di decarbonizzazione completa del parco immobiliare europeo che dovrebbe essere al 100% entro il 2050. Dopo il via libera dell’Europarlamento, l’accordo sarà sottoposto alla ratifica dei governi nazionali ed entrerà poi in vigore. L’obiettivo primario della direttiva è quello di garantire che tutti i nuovi edifici siano a emissioni zero entro il 2030 e che l’intero patrimonio edilizio sia ad alta efficienza energetica e decarbonizzato entro il 2050. Questo ambizioso piano è stato approvato con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti, nonostante le opposizioni di alcuni eurodeputati.
La Direttiva, nota anche come case green, mira a ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030, puntando infine alla neutralità climatica entro il 2050. Tra le misure specifiche che comprenderà la direttiva, vi è anche qualche strumento “punitivo”, che dovrebbe disincentivare la sistemazione di vecchi edifici senza il passaggio alle rinnovabili. Ad esempio si prevede un aumento del tasso di ristrutturazione per gli edifici con le peggiori prestazioni energetiche, che costituiscono una quota significativa del parco immobiliare europeo, soprattutto quelli costruiti prima del 2000.
Inoltre la direttiva promuove alcune iniziative che dovrebbero contribuire alla creazione di una migliore qualità dell’aria, la digitalizzazione dei sistemi energetici negli edifici e la creazione di infrastrutture per la mobilità sostenibile. Ciò contribuirà a garantire che gli edifici rispettino gli obiettivi climatici rafforzati dell’Unione Europea, come parte del Green Deal europeo, puntando a una riduzione delle emissioni di almeno il 60% nel settore edilizio entro il 2030 rispetto al 2015, e all’obiettivo finale di neutralità climatica entro il 2050.
Prossimi step
La strada da percorrere in tal senso è ancora lunga e l’Italia è uno dei paesi che maggiormente soffre a causa del suo antico e poco efficiente patrimonio immobiliare. Purtuttavia questi incentivi dovrebbero essere un buon supporto per accelerare la transizione.