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L’era post reddito di cittadinanza. Panico tra i percettori

assegno di inclusione
Le incertezze sull’assegno di inclusione.
(Fonte: depositphotos.com) – Cronacalive.it

La nuova misura del governo Meloni: l’assegno di inclusione

L’era del reddito di cittadinanza è ufficialmente terminata con la fine del 2023. L’inizio dell’anno nuovo ha visto lo scadere della misura chiamata reddito di cittadinanza. Meloni e il suo entourage  hanno osteggiato questa forma assistenziale a lungo, già molto prima di essere eletti. Una volta al potere, l’amministrazione ha lavorato per arrivare all’eliminazione del Rdc e vi è riuscita. Il provvedimento non è stato più rinnovato e i percettori dello stesso hanno ricevuto a dicembre l’ultima erogazione. Questa si è potuta spendere fino al mese di gennaio 2024, ma dal 1 febbraio sono sparite tutte le tracce del provvedimento.

Alla base del netto rifiuto verso questo sussidio vi è l’idea che sia stato progettato male e sviluppato peggio, in quanto esso non ha effettivamente promosso l’occupazione lavorativa così come professava inizialmente. I collocamenti e le agenzie interinali avrebbero dovuto convocare i percettori per offrire loro opportunità lavorative e al terzo eventuale rifiuto del beneficiario, revocare il reddito di cittadinanza. La verità è che molti non sono stati mai nemmeno chiamati per colloqui esplorativi.

Ritardi nella partenza e diminuzione del bacino dei beneficiari

Nonostante l’eliminazione del precedente sussidio, il governo ha promesso un nuovo bonus per le famiglie in difficoltà. Per questo motivo è stato promosso il cosiddetto assegno di inclusione, che dovrebbe sostituire il rdc ma applicarsi con una migliore metodologia. Difatti i criteri di selezione sono stavolta differenti e restringono di molto il cerchio dei percettori, lasciando escluso un grosso nugolo di persone.

Le proteste non tardano ad arrivare, anche perché attualmente ancora non è partito nulla. L’assegno di inclusione sarebbe dovuto cominciare a decorrere dall’inizio dell’anno nuovo, con le prime erogazioni proprio in questi giorni di febbraio. A quanto pare il governo ha per ora fatto slittare tutto. Si spera che entro marzo la situazione si normalizzi, ma al momento le persone ancora non sanno quando riceveranno i propri soldi e quanto prenderanno.

Senza contare che l’80% delle persone che è stato completamente escluso dall’assegno di inclusione ma che in passato ha percepito il reddito di cittadinanza, sarà progressivamente reindirizzato verso i servizi sociali.

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Migliaia di italiani in attesa del sussidio pubblico.
(Fonte: depositphotos.com) – Cronacalive.it

Previsioni future

C’è grande ansia e incertezza per il futuro. Se la situazione non si sblocca si rischia una rivolta popolare. Inoltre per il prossimo futuro bisognerà capire quali conseguenze avrà la riduzione all’osso del bacino di utenti percettore di sussidi statali. I servizi sociali potrebbero in effetti trovarsi a dover gestire situazioni di estrema richiesta da parte dei nuclei familiari indigenti eclusi dal provvedimento statale.