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Inchiesta Covid, si torna in tribunale: Conte e Speranza interrogati

Giuseppe Conte e Roberto Speranza - cronacalive.it
Giuseppe Conte e Roberto Speranza – cronacalive.it (fonte web)

Giuseppe Conte e l’ex Ministro della Salute Roberto Speranza sono attesi in Tribunale per deposizioni cruciali nell’inchiesta Covid.

L’inchiesta della Procura di Bergamo in merito alla gestione delle prime fasi della pandemia si è risolta ad inizio marzo, e gli atti derivanti hanno prodotto l’istituzione di un’interrogazione in Tribunale che coinvolgerà anche l’ex Premier Giuseppe Conte e Roberto Speranza.

Sarebbero 19 gli indagati, e tra di essi figurano anche i nomi del governatore della Lombardia Attilio Fontana, l’ex assessore della Sanità Giulio Gallera, il presidente dell’ISS Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.

Tra le accuse mosse, figurano le imputazioni di omicidio colposo e pandemia colposa, nonché lesioni colpose, rifiuto di atto d’ufficio e falso.

L’interrogazione ruota principalmente attorno alla tardiva dichiarazione di zona rossa nelle zone di Alzano e Nembro, che secondo i magistrati avrebbe “cagionato per colpa” la morte di 55 persone. Secondo le valutazioni effettuate, inoltre, se tale precauzione fosse stata attuata in data 27 febbraio 2020, si sarebbero potute salvare 4.148 vite. Il procuratore Antonio Chiappani avrebbe riferito, secondo quanto riporta “Libero”: “C’è stata una valutazione insufficiente del rischio. Non potevamo chiudere quindi con un’archiviazione“.

La reazione di Giuseppe Conte e Roberto Speranza

Le posizioni dell’ex Presidente del Consiglio e dell’allora Ministro della Sanità erano state inizialmente stralciate dall’inchiesta principale a causa della loro appartenenza al Governo, protezione poi revocata in seguito alla trasmissione dei documenti al Tribunale dei Ministri, organo preposto alla valutazione dell’operato dei membri governativi.

L’interrogazione sarà presieduta dal giudice civile Maria Rosa Pipponzi nel Tribunale di Brescia in data 10 maggio, e Giuseppe Conte ha commentato: “Io, da buon cittadino italiano, andrò a riferire davanti ai giudici tutto quello che so. Com’è giusto che faccia chi si è assunto una responsabilità pubblica, chi ha cercato di agire sempre in modo trasparente e in modo chiaro“. Ha poi concluso: “In scienza e coscienza andrò a riferire tutto quello che so“. Roberto Speranza avrebbe invece evitato qualsiasi dichiarazione ufficiale, e sarebbe in procinto di riferire solamente a porte chiuse quanto richiesto dai magistrati bresciani.

Giuseppe Conte e Roberto Speranza - cronacalive.it
Giuseppe Conte e Roberto Speranza – cronacalive.it (fonte web)

Inchiesta Covid sul punto di svolta?

Dalle 35 pagine dell’inchiesta della Procura di Bergamo risulta, come riportato da “Libero”: “Nelle riunioni del 29 febbraio e 1 marzo 2020 con i componenti del CTS, (Giuseppe Conte, n.d.r.) si sarebbe limitato a proporre misure meramente integrative, senza prospettare di estendere la zona rossa ai comuni della Val Seriana, nonostante l’ulteriore incremento del contagio in Lombardia”.

Accuse pesanti anche per Attilio Fontana, che in due mail del 27 e 28 febbraio 2020: “Chiese il mantenimento delle misure vigenti, non segnalando le criticità relative alla diffusione del contagio in Val Seriana, inclusi Nembro e Alzano Lombardo“.