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La fata turchina bombarda Gaza, l’opera di street art di un artista torinese contro la guerra

Wish on a shooting star, Andrea Villa (Fonte Ansa) – CronacaLive.it

Fa discutere l’opera di street art realizzata a Torino che critica la guerra che si sta consumando in Medio Oriente

Andrea Villa è l’artista torinese che nella sua città ha deciso di ritrarre la fata turchina che bombarda Gaza e Israele. L’opera si intitola ufficialmente “Wish on a shooting star”. Dalla bacchetta magica si dipanano i razzi che vanno a colpire i territori, ferendo civili, militari e strutture.

L’opera dello street artist, come ci ha tenuto lui stesso a precisare, non è esplicitamente schierata a favore dell’una o dell’altra parte: “È una critica sull’innocenza perduta dell’essere umano, un Pinocchio al contrario. Gli umani nascono bambini e invecchiano diventando con il cuore di legno.”

Villa ha voluto criticare la disumanizzazione delle persone. Durante l’intervista ha continuato: “La mia è una critica all’ipocrisia della narrazione mediatica, del buonismo e della visione parziale della realtà trasformata in tifoseria e perdendo di vista le vittime reali, in un conflitto dove il bene e il male sfumano, e dove le vittime diventano carnefici e viceversa”.

Non si ferma la guerra tra Israele e Hamas

Lunedì 9 ottobre 2023 è giunta la notizia anche in Italia: lo scoppio della guerra provocato dall’attacco di Hamas ai danni di Israele. Si tratta di una guerra che si è protratta a singhiozzi nel corso degli ultimi 80 anni, tessendo la trama di un conflitto lungo, stratificato e complesso.

Quando nel 1967 la Guerra dei Sei Giorni si concluse, il popolo israeliano si stanziò tra il Golan, la Cisgiordania e Gaza. In un primo momento, l’ONU non riconobbe lo stato, ma, dopo che Israele invocò il principio di nazionalità facendo riferimento all’identificazione religiosa e culturale con i territori occupati, si giunse agli accordi di Oslo. Secondo gli accordi (1993), Israele avrebbe potuto formare uno stato in terra palestinese, monitorato dall’organo neo-nato dell’ANP (Autorità Nazionale Palestinese), che deteneva anche un certo controllo militare su alcune zone occupate. Nacquero dunque le colonie israeliane, sparse a pioggia in Cisgiordania e via via in altre zone.

Queste colonie iniziarono a espandersi progressivamente al di là del controllo dell’ANP e trasgredendo, di fatto, la Convenzione di Ginevra del 1949. Questa vuole che una potenza occupante non possa trasferire la propria popolazione nella zona occupata, in quanto creerebbe un precedente per rivendicare in seguito il principio di nazionalità.