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Viterbo, accoltellato alla gola mentre passeggiava in centro

Polizia, Viterbo (Fonte Ansa) – CronacaLive.it

Un uomo di 44 anni è stato accoltellato in pieno centro a Viterbo. Si è spento questa mattina.

L’uomo di 44 anni stava passeggiando nel centro della cittadina di Viterbo il 2 gennaio 2024. Era pomeriggio quando, stando alla ricostruzione degli inquirenti, è scoppiata una lite con altri individui. Questa sarebbe poi degenerata in un’aggressione ai danni del 44enne.

L’uomo è stato poi condotto all’ospedale Belcolle di Viterbo, in reparto di rianimazione. Le coltellate, tuttavia, hanno avuto la meglio su di lui, infatti il 44enne si è spento proprio nella notte tra il 2 e il 3 gennaio. I colpi di pugnale sono stati indirizzati alla gola della vittima, per cui, come hanno affermato i medici, sarebbe stato miracoloso salvarlo.

Nonostante sia stato ricoverato d’urgenza, non è stato possibile salvarlo a causa della gravità delle ferite riportate. Tuttavia, la polizia si è messa da subito sulle tracce degli aggressori. Già dalle prime ore di ospedalizzazione, le autorità hanno individuato i presunti aggressori, dopodiché li hanno condotti in custodia per proseguire le indagini.

Gli assalitori sono stati due o tre, tutti residenti nel capoluogo di Viterbo, esattamente come la vittima 44enne. Questi sono stati identificati di una nazionalità d’origine differente da quella italiana, ma non è chiaro ancora alle autorità il motivo che ha spinto il gruppo di assalitori a compiere l’omicidio.

Le aggressioni in periodo natalizio

Il numero di aggressioni è stato in aumento nel periodo natalizio. Nello specifico, dal 26 dicembre al 3 gennaio, i casi accertati di accoltellamento sono stati 4. Una donna in autogrill di Bisenzio è stata aggredita da un uomo; a Velletri un 50enne ha ricevuto numerose coltellate che l’hanno portato al ricovero ospedaliero a capodanno; un uomo, sempre in autogrill sull’A1 ha accoltellato una donna a una gamba per motivi ignoti.

A preoccupare, tuttavia, sono le aggressioni in crescita nei confronti di medici e infermieri. Il sindacato degli infermieri ha infatti denunciato 130.000 casi di aggressione all’Inail. Un dato su cui ha puntato l’accento è il fatto che 3 su 4 vittime sono donne. Il sindacato ha commentato: “È palese che siamo di fronte ad una escalation di aggressioni che solo la politica può contribuire ad arginare con interventi ad hoc”.