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Il governatore Emiliano difende Mimmo Lucano

Michele Emiliano solidarizza con il sindaco Mimmo Lucano Il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano…

Michele Emiliano solidarizza con il sindaco Mimmo Lucano

Il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano è sceso in campo per difendere il sindaco di Riace Mimmo Lucano. Quest’ultimo infatti è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver favorito l’immigrazione clandestina. Emiliano ha esaltato il modello di Riace e nello stesso tempo ha attaccato il ministro degli Interni Matteo Salvini, reo, a suo dire, di aver preso in giro Mimmo Lucano.

In particolare, il governatore della Regione Puglia si è scagliato contro alcuni tweet irridenti di Salvini. In questi tweet, dunque, il Ministro degli Interni ha dichiarato di aver preso atto del fatto che il sindaco di Riace ha sfruttato l’immigrazione clandestina e che, avendo sbagliato, questi si prenderà le sue responsabilità. Salvini sostiene anche di non aver influenzato in alcun modo la Procura di Locri nella decisione di mettere agli arresti domiciliari Lucano, tanto che non conosce nemmeno il nome del Procuratore.

Emiliano quindi ha confidato ai giornalisti di non comprendere l’opinione espressa dal Ministro e il suo modo di rilasciare dei giudizi così frettolosi su una vicenza giudiziaria delicata e non ancora conclusa.
Il governatore ha perciò dimostrato solidarietà nei confronti del sindaco di Riace e si è detto speranzoso sul fatto che la magistratura farà il suo lavoro in maniera libera e indipendente, accertando l’effettiva responsabilità di Mimmo Lucano

Il modello di Riace

Secondo il modello di Riace, che è venuto alla luce grazie all’impegno del sindaco Mimmo Lucano, le case disabitate del posto sono state affidate in comodato d’uso ai migranti. In aggiunta, la somma di 35 euro, utile al sostentamento di ogni immigrato, è stata trasformata in delle borse di studio, attraverso cui le cooperative pagano ogni profugo che lavora presso di esse. Attraverso questo modello, allora, ogni migrante ha un’occupazione, un’abitazione in cui vivere, e non corre il rischio di essere maltrattato nei campi dal caporalato locale.
Grazie a questa idea, dunque, a Riace si è scongiurato il rischio di spopolamento e inoltre l’economia di questo paese si è rivitalizzata.

L’arresto del sindaco Mimmo Lucano

In questi ultimi giorni, allora, Mimmo Lucano, sindaco di Riace, è finito agli arresti domiciliari, con le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il primo cittadino è accusato pure di aver affidato il servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative del posto, in maniera illegale. In particolare, Lucano è indagato per aver affidato il trasporto dei rifiuti alle aziende Arcobaleno ed Ecoriace, senza aver organizzato, in alcun modo, una gara d’appalto. Al sindaco di Riace viene contestato pure l’aver permesso la celebrazione di un matrimonio tra un uomo italiano e una donna nigeriana, per regolarizzare la permanenza in Italia della signora.

Anche la moglie di Mimmo Lucano, Tesfahun Lemlem, è stata indagata dalla Procura di Locri per aver favorito l’immigrazione clandestina e, per questo motivo, è stata raggiunta dal provvedimento di divieto di dimora. Il gip comunque ha fatto cadere i reati più gravi di cui era stato accusato all’inizio del suo arresto il sindaco di Riace, che erano quelli di concussione, truffa e associazione a delinquere. Il gip ha chiarito allora che Mimmo Lucano non ha rubato i soldi dell’accoglienza, ma che è comunque un individuo abituato ad agire in mezzo al confine tra ciò che è legale e ciò che è illegale.

L’arresto di Lucano ha diviso l’opinione pubblica

Il caso dell’arresto del sindaco di Riace ha diviso l’opinione pubblica e la politica italiana. Questa vicenda ha fatto gridare allo scandalo parecchi esponenti politici, diversi quotidiani e le associazioni impegnate da diversi anni nell’accoglienza dei migranti.
In difesa di Lucano sono scesi in campo, oltre al governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, anche il primo cittadino della città di Milano, Beppe Sala, lo scrittore Roberto Saviano, e l’attore Beppe Fiorello. In primo luogo, allora, Beppe Sala ha dichiarato che, se il sindaco di Riace ha sbagliato, lo ha fatto per generosità e che capita spesso che i sindaci facciano degi errori, perchè devono anche soddisfare i bisogni dei loro cittadini.

Lo scrittore Saviano poi si è schierato dalla parte di Mimmo Lucano, sostenendo che le azioni di quest’uomo non sono dettate da finalità di lucro, ma sono una forma di disobbedienza civile.
Beppe Fiorello infine ha affermato, in varie interviste, che il sindaco di Riace agisce spinto esclusivamente dal profondo amore che prova per il prossimo.

La solidarietà nei confronti di quest’uomo è stata espressa sui social attraverso l’hashtag #iostoconmimmolucano e anche tramite diverse manifestazioni di piazza.

Oltre a Matteo Salvini, hanno invece criticato il modo di agire del primo cittadino di Riace, il politico Gasparri e l’esponente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Il primo ha espresso la sua scetticità nei confronti del modello di Riace e ha confidato che mesi fa, durante una riunione della commisione di vigilanza Rai, è riuscito a bloccare la trasmissione di una fiction sulle gesta del sindaco a favore dei migranti.
Sulla stessa tematica, infine, Giorgia Meloni ha affermato di essere in disaccordo con la politica d’accoglienza portata avanti da Mimmo Lucano e dai suoi sostenitori.