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L’Onu ha approvato il “cessate il fuoco”: gli USA non hanno posto il veto

Corteo pro-Palestina (Fonte Ansa) – CronacaLive.it

Dopo mesi, il consiglio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha approvato il cessate il fuoco a Gaza.

“Si chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie” è l’incipit del documento ufficiale dell’Onu.

Il Consiglio dell’Onu ha dunque approvato la risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza dopo mesi di stallo in cui l’esercito israeliano ha mietuto oltre 31.000 vittime, di cui almeno 10.000 sono bambini. La concentrazione delle forze israeliane è stata indirizzata verso l’uccisione delle donne, poiché in loro germoglia la vita e la prosecuzione di ogni comunità.

Antonio Guterres ha posto più volte la problematica del genocidio, mostrandone le istanze e spiegandole al parlamento europeo, ma solo dopo mesi dal 7 ottobre si è giunti a questa risoluzione. Se dapprima, però, gli Stati Uniti di Biden avevano posto il veto, adesso ciò non è accaduto. 14 sono stati i voti favorevoli, al netto della sola astensione degli USA.

Un altro punto ha fatto riflettere: la Russia, incarnata dalla rappresentazione dell’ambasciatore Vassily Nebenzia, ha votato a favore della risoluzione, ma non prima di un tentativo di modifica del testo citato su. Al posto di “durevole” era stato infatti proposto “permanente”, in modo tale da non lasciar spazio a libere interpretazioni, usando un termine più vago. La proposta è stata bocciata.

La situazione attuale tra Hamas e Israele

Hamas ha dichiarato la propria disponibilità a negoziare la tregua, ma a patto che l’esercito israeliano abbandoni la militarizzazione della Striscia di Gaza. Intanto, il ministero degli Esteri del Qatar ha parlato di uno stallo dei negoziati tra le parti, come è suggerito dal Times of Israel. 

Intanto, gli aiuti umanitari che sono stati predisposti per Gaza non stanno sortendo tutti gli effetti sperati: le provviste e gli approvvigionamenti vengono infatti lasciati cadere dagli aerei. Ad ora, sono stati contati 18 vittime recuperati in mare da Hamas. 7 di questi sono stati ritrovati annegati. Hamas ha chiesto dunque l’invio degli aiuti via terra.