Home » Il sangue dietro la scoperta dell’America: anniversario della strage

Il sangue dietro la scoperta dell’America: anniversario della strage

america
La conquista delle Americhe e la strage dei nativi.
(Fonte: depositphotos.com) – Cronacalive.it

Barbari e senz’anima: l’opera di sistematico sterminio dei nativi

La scoperta dell’America, un evento storico di portata gigantesca, che segna addirittura l’entrata del mondo nella modernità, è un episodio ambiguo e oscuro, che andrebbe analizzato per bene e studiato per quello che realmente è: una brutale conquista ai danni di comunità pacifiche e disarmate, un olocausto in piena regola. In effetti quello che è accaduto, frutto come ben si sa dello sbaglio commesso da Colombo che credeva di essere arrivato in India, è stata una guerra impari e insensata.

Molti storici e antropologi hanno studiato il fenomeno negli anni, evidenziando come alla base della sistematica uccisione dei nativi americani vi fosse l’idea che non si trattava nemmeno di persone. Essendo al di fuori del mondo conosciuto, con usanze e religioni diverse da quelle finora conosciute, questi venivano pensati dagli europei come popolazioni prive di anime e pertanto era lecito ucciderli e infliggere loro qualsiasi tipo di pena.

A febbraio l’anniversario delle stragi ai danni degli indiani d’America

A febbraio ricorre l’anniversario della strage dei nativi americani e come ogni anno, alcune associazioni e studiosi ne ricordano l’avvenimento. Tale genocidio però, che può essere tranquillamente messo sullo stesso livello della shoa in quanto a brutalità e numero di vittime, non viene abbastanza ricordato.

Eppure, come fanno notare gli esperti, il tributo di sangue pagato dagli indiani d’America è stato davvero alto. Si parla di un numero di morti che sfiora i cento milioni di persone. Un intero popolo è stato annientato e letteralmente eliminato.

Tutti coloro che non furono uccisi e resi schiavi morirono spesso per le malattie che gli europei portavano con sé dall’Occidente conosciuto e per le quali non avevano le difese immunitarie per combatterle.

america
Anniversario dell’inizio delle uccisioni dei cosiddetti indiani d’America.
(Fonte: depositphotos.com) – Cronacalive.it

Le riserve oggi

Attualmente è davvero esigua la cifra di nativi americani ancora in vita. I pochi rimasti sono stati spinti nel corso degli anni a vivere in isolamento, in luoghi che nulla avevano a che vedere con le città americane.

Difatti sono riuniti in comunità totalmente estranee al mondo americano odierno. Essi sono stati relegati nelle cosiddette riserve, dei luoghi che si connotano come delle oasi protette, al di fuori delle quali i nativi non possono però uscire. Qui conducono una vita isolata dandosi le proprie regole e seguendo le proprie tradizioni.