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Processo Impagnatiello, ha parlato Chiara Tramontano: “Inutili le scuse”

Il pm sul caso di omicidio ai danni di Giulia Tramontano da parte di Impagnatiello (Fonte Ansa) – CronacaLive.it

È cominciato il processo ad Alessandro Impagnatiello. La sorella della vittima, Chiara Tramontano, ha parlato.

“Hai pianificato la sua morte e quella di mio nipote per mesi. Effimero il tentativo di insinuare un blackout di ‘una notte’. La tua crudeltà e disumanità si sono protratte per 6 mesi in cui hai avvelenato mia sorella e mio nipote, premeditando la loro morte”  queste sono state le prime parole di Chiara Tramontano contro l’uomo.

Il 27 maggio 2023 a Milano, è stata uccisa Giulia Tramontano, la sorella di Chiara, la quale ha parlato a processo dinanzi il colpevole, reo confesso. La vittima è stata uccisa a coltellate ed era incinta di 7 mesi. A raggelare gli astanti e gli inquirenti, è stato il numero accertato delle ferite: 37.

Ieri, 18 gennaio 2024, è cominciato il processo contro Alessandro Impagnatiello, il colpevole che ha ucciso Tramontano. Si tratta di un ex barman di 30 anni, il quale ha cercato, in tribunale, di chiedere scusa alla vittima e ai parenti della stessa. Ha parlato di blackout, di un momento in cui ha avuto un raptus.

La risposta al tentativo di scuse è stata la seguente: Puoi chiedere scusa se per errore hai urtato lo specchietto della mia auto. Non puoi chiedere scusa se hai avvelenato mia sorella e mio nipote, prendendoci in giro e deridendone la sua figura. Dopo averli uccisi barbaramente meriti di svegliarti ogni giorno in galera ripensando a ciò che hai fatto e provando ribrezzo per te stesso”.

Il tentativo di umanizzare Impagnatiello

Le scuse di Alessandro Impagnatiello, stando a quanto riportato dai giornali e dai sentori del web, non avrebbero attecchito, non soltanto per la famiglia della vittima, ma anche presso il tribunale del popolo. Sta di fatto che ciò che ha detto in aula ieri è stato un appello lucido e calcolatore.

“Sto chiedendo unicamente a tante persone scusa ma non sarà mai abbastanza. Sono stato preso da qualcosa che risulterà sempre inspiegabile e da disumanità. Ero sconvolto e perso. Quel giorno ho distrutto il bambino che ero pronto ad accogliere. Quel giorno anche io me ne sono andato, sono qui a parlare ma non vivo più”. A questo, il silenzio.