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Marco Tamberi: “Cambiare l’allenatore è stata la scelta giusta, gli infortuni mi hanno creato frustrazione”

Gianmarco Tamberi, l’oro olimpico (Fonte Web) – CronacaLive.it

L’atleta si è raccontato in un’esclusiva intervista: il suo viaggio verso l’oro è stato un calvario.

Gianmbarco Tamberi è un altista, vale a dire un atleta olimpionico che si dedica alla disciplina del salto in alto. Nel 2023 è riuscito a conquistare la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Budapest, ma anche il cuore di molti appassionati, che si sono interessati al suo percorso.

In effetti, Tamberi avrebbe compiuto un percorso straordinario, dimostrando da un lato la grande tenacia che l’ha contraddistinto fino a Budapest 2023; dall’altra l’incredibile forza che il corpo può vantare in fatto di resilienza. Gianmarco era stato infatti vittima di un pericolo infortunio al ginocchio.

Questo problema fisico ha inciso sulla sua condizione mentale per molto tempo, come ha affermato lui stesso ai microfoni di Fanpage.it: “Una frustrazione che montava anno dopo anno e spesso mi sono guardato allo specchio chiedendomi se fossi un illuso nel credere in quello che stavo facendo”.

L’infortunio è stato il motivo per cui Gimbo ha dovuto saltare le Olimpiadi di Rio, dunque rimanendo fermo per un anno intero, un periodo molto lungo per un atleta. Tuttavia, grazie ai suoi sforzi continuativi, è riuscito a rimettersi in sesto prima mentalmente e poi fisicamente. Dopodiché, è arrivato l’oro di Budapest, ma si sta preparando già a Parigi 2024.

Un’ascesa senza limiti

Dopo un anno di recupero, Tamberini è riuscito a primeggiare in tre grosse competizioni: alle olimpiadi di Tokyo, gli europei di Monaco e i mondiali di Budapest. Si tratta di un unicum nella storia dell’atletica: Gimbo ha conquistato tutte e tre le medaglie consecutivamente. Per lui, Tokyo è stata perciò una nuova rinascita, un compleanno 2.0.

 

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Quando l’intervistatore gli ha chiesto cosa si provasse nell’essere investito di così tante responsabilità, Gimbo ha risposto: “Molteplici sensazioni ed emozioni date anche dai tanti dubbi che mi portavo dalla vigilia, uno su tutti, il cambio di allenatore dopo tanto tempo. Ho avuto la conferma che la scelta era quella giusta e portare a casa un titolo che non avevo mai conquistato come quello mondiale significa tanto.”