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Grazie all’intelligenza artificiale, gli scienziati hanno decodificato un’antica pergamena sepolta dalle ceneri del Vesuvio

Intelligenza artificiale usata per decodificare vecchia pergamena (Fonte Depositphotos)
Intelligenza artificiale usata per decodificare vecchia pergamena (Fonte Depositphotos) – CronacaLive.it

L’intelligenza artificiale è riuscita nell’impresa di decodificare alcuni messaggi scritti su una pergamena sepolta dalle polveri del Vesuvio.

La scienza procede e fa passi da gigante grazie anche all’ausilio delle tecnologie. L’intelligenza artificiale, impiegata in vari settori, ha permesso ad alcuni studiosi di decodificare un messaggio scritto su una vecchia pergamena. Il ritrovamento fatto in alcune zone devastate dalle polveri del Vesuvio, aveva portato gli studiosi a lanciare una sorta di challenge: chi sarebbe stato in grado di decodificare alcune parole impresse su una pergamena?

L’intelligenza artificiale ha permesso a due giovani scienziati di essere i primi a rintracciare la prima, importante, parola.

L’intelligenza artificiale e la challenge lanciata

L’intelligenza artificiale è l’abilità di una macchina di avere capacità simile a quelle degli umani come il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. L’AI – abbreviazione di intelligenza artificiale – permette ai sistemi di percepire l’ambiente, mettersi in relazione con quello che si percepisce e risolvere problemi o agire per il raggiungimento di un obiettivo specifico. Il computer riceve i dati, li processa e risponde. Questo è esattamente quello che è accaduto quando a marzo scorso l’Università del Kentucky ha lanciato la Vesuvius Challenge.

La challenge avviata dagli studiosi nasceva dalla necessità di riuscire a decodificare quanto scritto su una pergamena arrotolata e risalente a circa 2000 anni fa. La pergamena era stata sotterrata sotto cumuli di cenere vulcanica dopo l’eruzione del Vesuvio. Scoperta nell’antica città romana di Ercolano, è risultata difficile da aprire e da decifrare, tanto da spingere gli studiosi dell’Università del Kentucky a chiedere l’aiuto di altri colleghi sparsi in tutto il mondo. A questi ultimi è stato chiesto di decodificare quanto scritto sulla vecchia pergamena utilizzando i mezzi a disposizione, e l’intelligenza artificiale si è rivelata essere lo strumento più idoneo.

La prima parola decodificata su una pergamena di 2mila anni fa (Fonte Depositphotos)
La prima parola decodificata su una pergamena di 2mila anni fa (Fonte Depositphotos) – CronacaLive.it

La parola decodificata

Sono stati Luke Farritor, uno studente di informatica presso l’Università del Nebraska-Lincoln, e Youssef Nader, uno studente laureato in biorobotica presso la Libera Università di Berlino in Germania, a riuscire a decodificare la prima parola sulla pergamena usando l’AI. Farritor ha usato un modello di intelligenza artificiale che è riuscito ad identificare crepitii e tratti di inchiostro, fino ad arrivare a decifrare la parola porphyr, che significa viola.

Il viola, nell’antica Roma, era un colore dall’importante significato poiché simboleggiava ricchezza e status. La parola, dunque, si crede possa riferirsi alle vesti o al rango, ma saranno necessarie ulteriori analisi prima di accertarlo con sicurezza.