Ue, la Von der Leyen annuncia una nuova intesa: cambia il regolamento sulla gestione dell’emergenza migranti

La Von der Leyen ha annunciato che gli stati membri dell’Ue hanno trovato un accordo sulle nuove regole per la gestione della crisi migratoria.

Alla fine, l’Unione Europea è riuscita a raggiungere un’intesa sul regolamento per affrontare l’emergenza migranti. Lo ha annunciato con un post su X la Presidentessa del Consiglio Europeo Ursula Von der Leyen:“Accolgo con favore il positivo accordo politico raggiunto dagli Stati membri”.

Per la von Der Leyen si tratta di un punto di svolta nella gestione dell’emergenza migranti e delle richieste di asilo, e si è anche dichiarata convinta che sarà possibile ratificare un patto che sancisca queste nuove regole prima della fine del suo mandato.

Rispetto alla discussione che c’era stata nel mese di Luglio, stavolta pochi stati membri si opposti alle modifiche che l’Ue intende mettere in campo sul tema. L’accordo ha infatti registrato il voto contrario soltanto di Polonia e Ungheria, che sono note da tempo per le loro politiche fortemente restrittive sul tema della migrazione, e l’astensione di Repubblica Ceca, Austria e Slovacchia. L’approvazione di questo nuovo regolamento aiuta a definire meglio il contesto europeo entro cui i singoli stati potranno ricevere supporto per affrontare le varie situazioni di crisi.

Viene stabilito anche un nuovo criterio di sostegno e aiuto per tutte quelle nazioni che si ritrovano a dover gestire gli sbarchi che arrivano da altri continente. Come si legge nel documento “uno Stato membro che si trova ad affrontare una situazione di crisi può richiedere contributi di solidarietà ad altri Paesi dell’Ue”. E questo, come viene in seguito chiarito meglio nel documento, significa che potrà richiedere un coordinamento europeo per “ricollocamento dei richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale dallo Stato membro in situazione di crisi verso gli Stati membri che danno supporto”.

Nel momento in cui uno stato membro darà supporto attiva alla nazione che sta gestendo la crisi, dovrà anche assumersi “la responsabilità di esaminare le richieste di asilo con l’obiettivo di alleviare lo Stato membro che si trova in una situazione di crisi”.