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Federcontribuenti: “Recovery Plan in ritardo a causa della burocrazia”

Giorgia Meloni (Fonte Web) – CronacaLive.it

La burocrazia italiana rallenta l’attuazione del Pnrr. Federcontribuenti risponde.

Il 30 aprile 2021 nasce ufficialmente il Piano di Ripresa e Resilienza. Redatto dall’allora presidente Mario Draghi, caldeggiato e assurto a pacifico dictator nell’epoca pandemica, il Pnrr è stato poi approvato dalla Commissione europea mesi dopo, a giugno.

Il piano era stato pensato per supportare in modo articolato cittadini e imprese, nonché l’economia italiana in generale, grazie a costanti immissioni di denaro mirate. Lo scopo ultimo era scongiurare i danni collaterali di un’economia stagnante, scheggiata dall’imprevedibile chiusura per l’avvento del Covid-19.

Tra gli obiettivi di tali iniezioni economiche c’erano la scuola, le infrastrutture e una particolare attenzione al Mezzogiorno italiano, colpito dall’impatto delle chiusure delle attività di ristorazione e, in molti casi, delle scuole, molto spesso unici punti di riferimento in quartieri dove albergano povertà e microcriminalità.

Ad oggi, l’Italia si presenta tardi all’appello con l’Europa. Il Pnrr procede con lentezza lumacosa, subendo altresì modifiche, accorgimenti ritenuti innecessari. I cittadini si aspettano una risposta dal governo e intanto, Federcontribuenti dice la sua, proponendo un quadro realistico della situazione.

Il ritardo del Pnrr

Secondo Federcontribuenti, il problema italiano è un problema da ascrivere, in prima istanza, al dedalo di procedimenti burocratici ormai resi indispensabili in ogni ambito della vita economica e politica del paese. La pubblica amministrazione (d’ora in poi abbreviata in PA) è troppo complessa.

In un report che sarà reso pubblico nei prossimi giorni, Federcontribuenti scrive quanto segue: “La burocrazia diffusa, diffusa sul territorio, è fatta di un tessuto di piccoli burocrati che hanno in mano il destino dei servizi e delle pratiche soprattutto delle piccole imprese e delle imprese artigiane e dei cittadini”.

Ursula von der Leyen e Mario Draghi con il Pnrr (Fonte Web) – CronacaLive.it

La burocrazia italiana

“In totale il sistema burocratico in Italia ha 136.000 norme e ci costa circa 70 miliardi di euro afferma Federcontribuenti, che si propone di sedere al tavolo con i cittadini, piuttosto che con la fetta amministrativa della società. Si auspica, infatti, una nuova riforma della PA per semplificare il processo decisionale.

“L’insieme dei gran commiss di Stato, alti burocrati, capi di Gabinetto, Direttori di Ministeri, amministratori di società controllate, formati culturalmente nell’idea di accrescere la propria influenza controllando i processi decisionali, esperti nel costruire impalcature giuridiche complesse così da rendere indispensabile il loro supporto […] hanno il potere di bloccare o di ritardare ogni provvedimento. E a farne le spese adesso è il Pnrr.