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Scampia, manifestazione contro il governo: “Scomparsi i fondi del Pnrr, sulle periferie solo retorica”

Una delle Vele di Scampia contemplata da un bambino (Fonte Web) – CronacaLive.it

I cittadini di Scampia rivendicano progetti e promesse non mantenute dal governo

Scampia è un teatro controverso per i cittadini campani. La sua fama è cresciuta esponenzialmente nel mondo massificato del XXI secolo in seguito alla serie “Gomorra”: mentre vi si denunciava la criminalità organizzata, facendo luce sui luoghi ove questa poneva i suoi prediletti aguzzini, vi era un pubblico affascinato che ha dato il via al dark tourism.

Al centro di questa pratica, vi sono state, a lungo, le Vele di Scampia. Queste sono state progettate dall’architetto italiano Francesco Di Salvo e costruite negli anni ’60 e ’70 come parte di un programma di edilizia popolare finalizzato a fornire alloggi a basso costo per le famiglie a basso reddito. Il complesso residenziale è composto da una serie di torri a forma di vele di una nave, da cui il nome.

Inizialmente, questi edifici rappresentavano un esempio di architettura moderna e ambiziosa, ma nel corso degli anni hanno subito un rapido deterioramento, fino a rappresentare uno dei luoghi del male, nell’immaginario collettivo italiano. L’isolamento sociale ed economico, unitamente all’assenza di servizi basilari, come la scuola e ospedali di qualità, hanno reso Scampia un terreno fertile per il germogliare di un’economia parallela.

Nel corso degli anni, sono stati innumerevoli i tentativi di riqualificare la zona, ma il problema sistemico della criminalità organizzata è duro da sradicare, poiché ha trovato posto negli spazi lasciati vuoti dall’assistenzialismo. Lo stesso progetto delle Vele è messo in discussione: è un luogo da radere al suolo per ciò che vi si consuma all’interno, nonostante vi abitino famiglie? Con il piano del governo sembrava essere arrivati a un punto.

I fondi del Pnrr destinati a Scampia

Il governo aveva messo su un progetto denominato “Restart Scampia”, che consisteva nello stanziamento di 156 milioni di euro utili alla riqualificazione urbana della città. Nella fattispecie, si trattava dell’abbattimento di due delle tre Vele della città e il reinvestimento nelle strutture della terza. In tal modo, stando al progetto, Scampia avrebbe guadagnato ben 433 alloggi ex novo.

Tuttavia, come riportato in una nota dal Comitato Vele, il governo Meloni ha deciso di tagliare i fondi del Pnrr destinati alla riqualificazione di alcuni territori del sud, tra cui, appunto, Scampia. “È un vero e proprio furto ai danni di cittadini che hanno conquistato queste risorse con determinazione e coraggio, contrastando soprattutto il pregiudizio che da anni pesa sulle loro teste”. Da qui, la manifestazione dei cittadini di Scampia.

I cittadini di Scampia occupano il Pantheon (Fonte Web) – CronacaLive.it

La manifestazione dei cittadini di Scampia

Si sono riuniti dunque nel Pantheon della città i manifestanti pacifici che cercano di farsi sentire dal governo Meloni. La premier ha comunicato ufficialmente a Bruxelles il nuovo piano finanziario dei fondi messi a disposizione dal Pnrr e così, i cittadini hanno reagito prontamente, soprattutto dopo i fatti sconvolgenti di Caivano delle ultime settimane.

“Durante queste giornate in cui si sta parlando tanto di interventi sulle periferie e sulla marginalità, denunciamo le parole del governo come mera propaganda e vuota retorica di un esecutivo che ha scelto deliberatamente di tagliare risorse destinate a restituire dignità a migliaia di donne e uomini” spiega il Comitato Vele.