15 mila euro da pagare: Renzi perde la causa in tribunale | Il racconto della vicenda
Seconda Caporetto legale e mediatica per Matteo Renzi: oltre al danno (nessun risarcimento), la beffa (15.000 euro).
Il 2023 si sta rivelando un’annata piuttosto ostica per il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
Il politico ha recentemente perso la causa contro il giornalista Marco Travaglio, e la sua richiesta di danni – pari a 500.000 euro – è stata respinta.
Marco Travaglio era comparso in diretta TV con alle spalle un rotolo di carta igienica sopra la quale era stampata l’effigie di Matteo Renzi, ed era stato trascinato in Tribunale dal politico con l’addebito di avergli causato danni morali, esistenziali, patrimoniali e non patrimoniali.
Il volto dell’ex Premier, per la precisione, era raffigurato anche in un ulteriore cartello, su cui campeggiava anche il segnale di pericolo e l’immagine di escrementi, definite da Renzi stesso nell’atto di citazione “Feci umane fumanti“. Il Tribunale di Firenze, però, a febbraio ha stabilito che l’episodio in questione non comportò alcuna diffamazione, condannando infine Renzi ad un risarcimento oneroso nei confronti di Travaglio, nonché al pagamento delle spese processuali.
L’epopea mediatica tra Matteo Renzi e Marco Travaglio
Al leader di Italia Viva è stato quindi imposto il conferimento di 42.000 euro a Marco Travaglio, e l’abuso dello strumento processuale gli ha fruttato l’obbligo di copertura delle spese legali, degli oneri accessori e dell’Iva, ammontanti ad ulteriori 30.641 euro.
La giudice Susanna Zanda ha infatti stabilito che gli oggetti in questione, posti sulla libreria dietro alla schiena di Travaglio durante un collegamento con “Tagadà”, non erano granché visibili al pubblico da casa, e lo dimostra anche il mancato tam tam sui social da parte degli spettatori. Fu, al contrario, la testata “Open” a rilanciare il pruriginoso dettaglio il giorno successivo alla messa in onda, gettando le basi per una prevedibile bagarre legale. Gli oggetti motivo di contesa, oltretutto, sembravano avere il valore di gadget goliardici, e Susanna Zanda ha riferito: “Le vendite di questi prodotti sono lecite, per cui è verosimile che si tratti di un regalo recapitato a Travaglio, e da lui riposto tra i vari regali nella sua libreria della stanza personale“.
Matteo Renzi perde anche la causa contro Ferruccio De Bortoli
Matteo Renzi ha nuovamente affrontato il responso del giudice Susanna Zanda in aula, stavolta per la querela intentata contro Ferruccio De Bortoli, ex direttore de “Il Corriere della Sera”.
Il giornalista aveva così dipinto il leader di Italia Viva in 2 differenti articoli: “Un maleducato di talento“. Ed ancora: “Disprezza le Istituzioni, e mal sopporta le critiche“. De Bortoli aveva infine decretato che il Patto del Nazareno, stretto da Renzi e Berlusconi nel 2014, conteneva uno “Stantio odore di massoneria“. Ancora una volta, la giudice Zanda ha stabilito che le parole del giornalista non rientrano in alcun modo nelle imputazioni di diffamazione aggravata. Non solo, quindi, il politico non riceverà il risarcimento richiesto di 200.000 euro, ma dovrà corrisponderne 15.000 al giornalista per aver bollato come diffamatori i due articoli in questione, pubblicati su “Il Corriere della Sera”.