Recuperare l’energia dall’ambiente grazie all’energy harvesting

I sistemi di nuova generazione richiedono nuove tecnologie e componenti in grado di massimizzare l’efficienza energetica, che ancora oggi rappresenta una delle principali problematiche della società moderna.

Nell’ambito dell’Internet of Things l’evoluzione tecnologica sta apportando numerosi cambiamenti, tanto da richiedere nuovi processi in grado di raccogliere, stoccare e immettere energia, riducendone al tempo stesso lo spreco nell’ambiente.

Contando la quantità di dispositivi e sistemi elettronici presenti nell’era moderna e il fatto che nel prossimo futuro saranno sempre più collegati alla rete grazie alle infrastrutture che potenziano le comunicazioni tra i dispositivi, è fondamentale trovare nuovi metodi per la conservazione e l’emissione di energia che si discostano dal funzionamento delle batterie.

Negli ultimi anni, infatti, il settore dei condensatori si è evoluto al punto tale di creare nuovi condensatori elettrici ad alta capacità, come i supercondensatori che permettono di sfruttare quanta più energia raccolta tramite la nuova tecnologia nota con il nome “energy harvesting”.

Il futuro dei condensatori con la tecnologia Energy Harvesting

Quando parliamo di raccolta, conservazione e immissione di energia ci vengono in mente tutte quelle componenti presenti all’interno della maggior parte dei dispositivi elettronici moderni, i condensatori. Questi sono facili da acquistare sul mercato, soprattutto online, per esempio è possibile trovare tutte le principali tipologie di condensatori su questo sito.

Negli elettrodomestici fino alle infrastrutture di rete è molto comune trovare tante tipologie di condensatori differenti, come i capacitori elettrici o i condensatori smd, che permettono di sfruttare tutta l’energia raccolta e di immetterla rapidamente per il funzionamento dei diversi dispositivi.

Proprio nell’ambito dei condensatori elettrici si assiste allo sviluppo di nuovi componenti ad alta capacità che sono in grado di soddisfare le esigenze sempre più elevate delle infrastrutture di comunicazione, come i supercondensatori, indispensabili per poter applicare il nuovo processo tecnologico della raccolta di energia Energy Harvesting.

Come funziona la raccolta e la conservazione energetica con l’energy harvesting

La nuova tecnologia per la raccolta energetica, l’energy harvesting, si attiene ai processi di raccolta dell’energia prodotta da fonti energetiche alternative, che viene immediatamente convertita e pronta per essere utilizzata.

Perché il processo di energy harvesting sia effettivamente applicabile è necessaria l’integrazione dei supercondensatori come componenti che permettono di recuperare la maggior parte di energia alternativa in tempi rapidi, questo perché la modalità harvesting oggi permette di recuperare solo piccole quantità di energia e in maniera discontinua. Grazie ai supercondensatori, invece, è possibile immagazzinare da 10 a 100 volte più energia per unità di volume.

L’energy harvesting rappresenta, dunque, una vera svolta per il futuro delle applicazioni dell’Internet of Thing e dell’IoE (Internet of Everything) perché massimizza l’efficienza energetica sia all’interno di contesti come le infrastrutture di comunicazione, fotovoltaici o sistemi termici, ma anche nell’applicazione nei dispositivi portatili utilizzati nella quotidianità.

L’obiettivo da raggiungere nel prossimo futuro è, infatti, ridurre il più possibile lo spreco di energia prodotta dai miliardi di dispositivi e sistemi presenti nel mondo, al punto tale da permettere alle complesse infrastrutture di comunicare in modo più semplice e immediato, ma al tempo stesso più sostenibile e in grado di ridurre l’impatto dell’evoluzione tecnologica sull’ambiente.