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Il CBD è legale in Europa?

Comprendere il fenomeno CBD nell’ambito del commercio Se il CBD ti ha sempre incuriosito e…

Comprendere il fenomeno CBD nell’ambito del commercio

Se il CBD ti ha sempre incuriosito e la prospettiva di beneficiare di molteplici vantaggi ti interessa, clicca qui per conoscere quale ruolo svolga effettivamente nei confronti dello stress. Sono in molti a confondersi ancora in merito a cosa sia fuorilegge riguardo alla cannabis. È doveroso quindi fare un distinguo in quanto la cannabis è regolamentata dalla legge numero 242 del 2016. Questa pone infatti il limite di THC consentito all’interno delle coltivazioni, degli elementi e dell’olio di canapa; per quanto riguarda la coltivazione, è possibile quella di piante con THC inferiore allo 0,2% con un limite massimo di 0,6 in quanto il THC potrebbe variare in seguito alla tipologia della pianta, alla temperatura di cottura e al concime utilizzato. Fino allo 0,6% la percentuale di THC non produce effetti psicotropi, quindi non è classificata come droga stupefacente. La legge però non chiarisce se sia legale vendere oli e prodotti derivanti dalla canapa con THC inferiore allo 0,6%. Proprio per questa lacuna, in molti hanno cominciato a commercializzare diversi articoli a base di CBD. Solamente il 2019 la Corte di Cassazione ha chiarito questo punto specificando come la cannabis sativa light, le sue foglie, l’olio e tutto ciò che provenga da esse siano assimilabili a coltivazioni e piante agricole e perciò nulla hanno a che spartire con la legge 242. Ciò significa che non è un reato vendere e commercializzare i prodotti che derivano dalla cannabis light ma è necessario rispettare i limiti di THC in quanto altrimenti si incorre nel reato di spaccio e traffico di droga. Ma a che pro acquistare della cannabis light? Alla quasi assenza del THC, si contrappone una presenza del CBD ovvero il cannabidiolo. Questo principio attivo si comporta da rivale per il THC, privo di effetti psicotropi ma con moltissimi benefici che spaziano dalla mente al corpo. Ne risulta quindi un prodotto molto desiderato dalla vasta platea di consumatori italiani – e non solo- perciò puoi stare tranquillo in quanto in Italia è perfettamente legale vendere e assumere il CBD.

Per quanto riguarda la coltivazione della Canapa utilizzata dal settore industriale, è permesso però è necessario utilizzare semi certificati e concessi dall’Europa. La lista è consultabile da un catalogo che funge da database di tutte le varietà attualmente esistenti, salvo rispettare il limite del THC all’interno. Dopo la coltivazione è necessario comunque capire se il prodotto sarà destinato all’industria alimentare o a quella farmaceutica. Qualora il CBD dovesse essere utilizzato dal settore farmaceutico allora sarà necessario seguire tutte le regole inerenti la farmacologia e la produzione di farmaci, utilizzando unicamente le piante concesse nel rispetto di tutte le linee guida riguardo la coltivazione della Canapa e alla successiva raccolta e lavorazione. L’industria farmaceutica utilizza perlopiù i principi attivi, gli estratti o il cannabidiolo puro che poi verrà utilizzato per la formulazione di compresse, creme e prodotti affini. Se ti interessa coltivare la canapa per il settore farmacologico è necessario rispettare i requisiti richiesti e avere le autorizzazioni. Facendo una rapida ricerca, potrai però constatare come siano davvero rari i casi di soggetti autorizzati per la produzione del CBD in quanto attualmente l’iter burocratico è complicato e non esistono farmaci contenenti il cannabidiolo puro. Molto più semplice è la vendita del CBD per l’industria cosmetica in quanto il cannabidiolo è una sostanza utilizzabile tranquillamente e che non necessita di particolari regole se non quella del limite del THC. La maggior parte delle aziende preferisce produrre sinteticamente il CBD ma in linea generale basta avere un cannabidiolo pulito per poter essere adoperato all’interno di una produzione. Di diverso avviso invece il settore alimentare perché al momento non è possibile utilizzare il cannabidiolo puro ma solamente i semi e l’olio. Questi ultimi infatti vengono venduti in negozi ed e-commerce perché il CBD non fa parte degli estratti e delle piante ammesse per la produzione di integratori.

Al momento esiste un catalogo europeo che riporta ingredienti e prodotti autorizzati però non ha alcun valore all’atto pratico ma è semplicemente una serie di indicazioni che il consumatore può utilizzare a sua discrezione. Sarebbe interessante capire come vogliano muoversi la politica e i vari governi in merito a questo catalogo, approvandolo o modificandolo ma non c’è alcuna certezza al riguardo in quanto non risulta fra le priorità. Una differenziazione va fatta anche per gli aromi alimentari perché a volte i fiori di canapa sono utilizzati per aromatizzare birre, bevande gassate e usati come dei veri e propri ingredienti. Al momento sono assimilabili ai fiori di luppolo ma secondo il governo italiano, queste bevande non possono essere vendute in quanto è concessa unicamente la commercializzazione di alimenti che derivano solo dai semi mentre tutte le foglie, le radici e le infiorescenze non possono essere utilizzate.
Ovviamente questo lungo discorso ha senso solamente qualora un individuo comprasse cannabis light di buona qualità. Esistono moltissimi negozi specializzati in questa tipologia di vendita ma è doveroso sottolineare come la legge non ammette l’assunzione di CBD tramite vaporizzazione e combustione, in pratica è vietato fumare anche la cannabis light. Secondo l’attuale legislazione la marijuana legale può essere acquistata come pianta da collezione o sotto forma di uno dei molteplici prodotti utilizzabili per il corpo o per usi tecnici. Attualmente viene venduta in grammi, in bustine e come principio attivo di moltissimi articoli per uso alimentare, cosmetico e industriale. Potrebbe essere molto pericoloso, perciò acquistare del CBD di cattiva qualità o che presenta una percentuale di THC molto alta. C’è poi una terza categoria che può destare preoccupazione che è quella di cannabis legale ma ricca di agenti chimici dannosi per la salute. Risulta quindi fondamentale fidarsi di una piattaforma professionale come JustBob, lo shop online numero uno in Italia e in Europa dove potrai trovare kit, infiorescenze, olio sativa e tanto altro. Lo staff si occupa di verificare che tutti i prodotti rispettino la qualità e il rispetto delle regole, perciò la cannabis acquistata viene controllata da due laboratori indipendenti e ciò massimizza il rilevamento di eventuali errori ed eccedenze del limite di THC. Una volta selezionate tutte le migliori produzioni di canapa legale, ne consegue un catalogo di qualità eccelsa e prezzi davvero competitivi difficili da trovare altrove.