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Allarme Coronavirus: 65 milioni di casi a giugno | Il pericolo arriva dalla Cina

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Dalla Cina arriva un alert perentorio: il picco di reinfezioni da Coronavirus è previsto entro giugno, ecco le ultime notizie al riguardo.

La data del 5 maggio 2023 ha segnato la fine dell’emergenza internazionale legata all’epidemia da Covid-19, nonché l’uscita da un incubo durato quasi un triennio.

Dopo la normalizzazione di mascherine, tamponi, prassi igieniche metodiche, reiterati lockdown, restrizioni e sedute di smartworking, la popolazione italiana ha finalmente tirato un sospiro di sollievo.

Nelle ultime ore il “Global Times”, però, ha annunciato una fiammata di coda delle reinfezioni da Coronavirus, un picco che riguarderà principalmente la nuova variante Xbb.

Durante un convegno a Guangzhou, l’esperto di malattie respiratoria Zhong Nanshan avrebbe invitato i colleghi a mantenere alti i livelli di allerta: l’infezione si presenterà con sintomi più lievi, e gli ospedali non rischieranno, come in passato, rischiosi sovraccarichi. Tuttavia, è consigliabile monitorare con attenzione l’evolversi della situazione sanitaria in territorio cinese.

Coronavirus, parla l’esperto: “Siamo in anticipo rispetto ad altri Paesi”

Zhong Nanshan ha riferito che saranno a breve immessi sul mercato due nuovi vaccini per contrastare la variante Xbb.

Nello sviluppo di vaccini più efficaci, siamo in anticipo rispetto ad altri Paesi“, ha dichiarato. E, nonostante il collega Wang Guangfa abbia minimizzato anch’egli il rischio di una nuova pandemia globale, occorre mantenere alta la soglia di attenzione in merito alla curva epidemiologica. La variante Xbb, considerata la diretta derivata di Omicron, sarebbe comparsa per la prima volta nell’agosto 2022, e risulterebbe tutt’ora in circolo. Secondo gli esperti cinesi, nel mese di giugno potrebbe essere in grado di infettare circa 65 milioni di cinesi in una settimana: a questo punto sarà interessante osservare le contromisure attuate dalle Istituzioni locali.

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Zhong Nanshan – cronacalive.it (fonte web)

Il dati del report europeo

Secondo una recente ricerca compiuta da European House – Ambrosetti, in collaborazione con SWG, l’adesione dei cittadini italiani alla pratica vaccinale è passata dal 92% al 76% in un solo anno.

Rossana Bubbico ha riferito ad “Adnkronos”: “Quest’anno abbiamo realizzato una seconda edizione della survey già realizzata lo scorso anno sullo stesso tema. È emerso che il 76% dei cittadini italiani è d’accordo con l’affermazione che la vaccinazione sia uno strumento efficace per contrastare le malattie infettive.”. Ha poi rilevato: “Ma ci deve far preoccupare che, lo scorso anno, la percentuale che riteneva quest’affermazione corretta fosse del 92%. C’è una forte riduzione, figlia forse del fatto che i cittadini avvertono meno il rischio della pandemia e del Covid (…) e quindi, non hanno più un livello elevato di fiducia“.