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Altissimi livelli di Pfas nel pesce: un rischio per la salute umana

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Analisi sui pesci d’allevamento: scoperte le sostanze nocive che assumono.
(Fonte: depositphotos.com) – Cronacalive.it

Scoperti molti Pfas in pesce e frutti di mare: una ricerca ne svela i dettagli

Una ricerca recente condotta dagli esperti della Geisel school of medicine presso il Dartmouth College negli Stati Uniti ha evidenziato una fonte spesso trascurata di Pfas: i frutti di mare. Sebbene sembrino sicuri, possono nascondere una minaccia invisibile a causa della contaminazione da parte delle sostanze perfluoroalchiliche sempre più diffuse. Il nuovo studio ha rivelato che frutti di mare e pesce sono una significativa fonte di esposizione ai Pfas, soprattutto nelle regioni costiere come il New England, oggetto dello studio.

Questa scoperta solleva preoccupazioni riguardo alla sicurezza alimentare e alla salute pubblica, sottolineando l’importanza di nuove e più rigorose linee guida sul consumo di pesce. Il professor Megan Romano, autore principale dello studio, ha evidenziato una lacuna significativa nella comprensione dell’esposizione umana ai Pfas. Mentre molte ricerche si concentrano sui livelli di Pfas nelle acque dolci, il nuovo studio ha analizzato le concentrazioni di queste sostanze nel pesce e nei frutti di mare che consumiamo regolarmente, specialmente nelle zone costiere.

Cosa dimostra la ricerca

Gli esperti hanno misurato i livelli di 26 Pfas in diverse specie marine, tra cui merluzzo, eglefino, aragosta, salmone, capesante, gamberi e tonno. Peraltro è emerso che alcuni frutti di mare, come gamberetti e aragoste, presentano concentrazioni particolarmente elevate di Pfas. Le ragioni di questa contaminazione differenziale tra le specie non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia si ipotizza che alcuni molluschi possano essere più suscettibili all’accumulo di Pfas a causa delle loro abitudini alimentari e del loro habitat sul fondo marino. Inoltre le specie marine più grandi potrebbero accumulare Pfas attraverso la dieta, predando specie più piccole come i molluschi.

L’esposizione a queste sostanze è associata a gravi problemi di salute, tra cui cancro, anomalie fetali e disturbi metabolici. Poiché i Pfas sono diffusi nell’ambiente, la loro presenza nei frutti di mare rappresenta una preoccupazione, soprattutto per le popolazioni costiere dove il consumo di pesce è comune. Attualmente non esistono linee guida specifiche per il consumo sicuro di frutti di mare in relazione ai Pfas, suscitando preoccupazione tra gli studiosi, specialmente per le fasce di popolazione più vulnerabili come le donne in gravidanza e i bambini.

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Il consumo di pesce ci espone alle sostanze Pfas.
(Fonte: depositphotos.com) – Cronacalive.it

Come comportarsi

Gli esperti raccomandano l’implementazione di linee guida di sicurezza per il consumo di frutti di mare, simili a quelle esistenti per altri contaminanti come il mercurio, al fine di proteggere le persone particolarmente sensibili. In conclusione, è necessario approfondire la comprensione e adottare misure concrete per limitare l’esposizione ai Pfas attraverso il consumo di pesce e frutti di mare.