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Immigrazione, Save The Children contro il nuovo decreto: “Non tutela i minori”

Save the Children (Fonte Web) – CronacaLive.it

L’associazione si pronuncia in modo negativo sul nuovo decreto Immigrazioni-bis.

Sul decreto Immigrazione-bis Save the Children ha molto da dire. Ciò che maggiormente preoccupa è un punto: la destinazione dei minorenni di 16 anni a centri di accoglienza per adulti. In generale, dalla disamina dell’associazione emerge un punto di vista piuttosto netto: il decreto Immigrazione-bis non tutela i minori non accompagnati da un genitore. Infatti, è previsto in prima istanza l’accertamento dell’età del minore non accompagnato che entra in Italia, dando però adito a errori di valutazione.

“La previsione di centri destinati esclusivamente ai minorenni che arrivano da soli nel nostro Paese rappresenta una fondamentale misura di protezione rispetto alla quale è importante non arretrare” commenta Raffaela Milano, la direttrice dei Programmi Italia-Europa dell’associazione. La donna si pronuncia anche sulle problematiche relative alla diffusione dei luoghi sul territorio preposti all’accoglienza: “Riteniamo essenziale che l’Italia si doti di una rete di centri di prima accoglienza governativi dedicati ai minorenni e distribuiti in tutte le regioni, come primo passo per un positivo inserimento all’interno della rete di accoglienza diffusa del SAI”.

Le parole della Milano sono chiare: il decreto Immigrazione-bis porterebbe a conseguenze lesive dei diritti dei minori e, di riflesso, anche dei propri genitori.

Auspichiamo che il Consiglio dei Ministri non adotti effettivamente tali provvedimenti, per evitare di trovarci di fronte a un importante restringimento delle tutele dei minori soli che arrivano nel nostro Paese che non troverebbero un sistema pronto ad accoglierli, quale quello determinato dalle Legge 47 del 2017. Come ricordato stamattina dalla Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, i diritti dei minori richiedono una responsabilità e un impegno comune che deve essere al centro delle risposte politiche, che non devono essere guidate da una logica emergenziale.

La legge 47 del 2017 infatti, prevede che un minore migrante non accompagnato da un genitore possa godere di alcuni benefici legittimi, come ad esempio il permesso per minore età e il permesso per motivi familiari.