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Jeffrey Jordan Baby, diffusa la lettera d’addio indirizzata alla madre prima del suicidio

Jordan Jeffrey Baby, ossia Jordan Tinti, il trapper di 26 anni morto suicida (Fonte Web) – CronacaLive.it

Altre importanti informazioni sul suicidio di Tinti, il 26enne artista e cantante che soffriva di depressione.

Si è spento l’altro giorno in carcere, nella sua cella a Pavia, nell’istituto Torre del Gallo, Jordan Tinti, in arte Jordan Jeffrey Baby 23. Il nome l’ha preso dal suo beniamino del basket, Michael Jordan, di cui aveva ben due tatuaggi sul suo corpo: uno sul viso, disegnato riprendendo il tema del filo spinato e l’altro dietro la schiena, a mo’ di maglietta da basket.

Sul trapper in questione si è detto molto negli ultimi giorni, sottolineando tuttavia le nefandezze da lui compiute e che lo hanno condotto in prigione. La pena che avrebbe dovuto scontare era di 4 anni e 4 mesi per rapina a mano armata con l’aggravante dell’odio razziale, poiché il commerciante derubato è di origine nigeriana e ha ricevuto commenti razzisti dal 26enne.

Ciononostante, quello che è emerso da ulteriori indagini è che il giovane Tinti avesse manifestato già in precedenza alcuni segni di depressione, tant’è vero che non era la prima volta che tentava il suicidio. Proprio per questo motivo, era stato divelto dal contesto del carcere per condurlo in un ambiente più favorevole per la sua condizione: una comunità.

Tuttavia, su di lui il percorso si sarebbe dimostrato inefficace. Jordan è stato riportato in prigione e così si è tolto la vita senza pensarci ulteriormente. Il dettaglio che è emerso nelle ultime 24 ore è relativo al suo ultimo messaggio d’addio, indirizzato alla madre: si tratta di una lettera accorata, in cui sembrerebbe quasi scusarsi del suo gesto.

La lettera di Jeffrey Jordan Baby

La lettera del giovane 26enne è stata condivisa da più giornali, tra cui Open di Enrico Mentana. Non è chiaro come sia sbucata fuori, però. Alcuni ritengono che il primo a recuperarla sia stato Fabrizio Corona, il quale l’ha pubblicata sui social, tra le sue stories di Instagram.

Per ragioni di privacy, qui non verrà citato alcun passaggio della lettera privata di Jordan a sua madre. Nel rispetto della sua morte, in molti, sui social, hanno auspicato la fine della pornografia del dolore, così come l’intervento nelle carceri per offrire cure psicologiche migliori.