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In Italia ci sono 5 milioni di persone in povertà energetica, il report della Cgia di Mestre

Manifestazione del 1 aprile 2023 a Roma (Fonte Internazionale) – CronacaLive.it

Milioni di famiglie vivono il dramma della povertà energetica. 

Secondo il report pubblicato dalla Cgia, milioni di persone in Italia stanno vivendo in condizioni di scarsa salubrità e di salute a causa della povertà energetica. Tale dato acquisisce maggiore rilevanza e preoccupazione nel momento in cui lo si incrocia con i dati relativi alla ricchezza di ciascuna regione italiana. Dalla comparazione è infatti emerso che il problema della povertà energetica segua un pattern ben delineato, poiché si ammoglia alle precondizioni economiche delle famiglie, la cui ricchezza è distribuita in modo disuguale tra le regioni del Belpaese.

La povertà energetica consiste, in sostanza, nell’impossibilità, da parte di un soggetto, di poter accedere a un livello adeguato di beni e servizi energetici fondamentali per la basilare sussistenza e la sopravvivenza. In gergo, si parla di “paniere” minimo. La situazione italiana della povertà energetica è dunque emersa prepotente negli ultimi mesi.

Già nell’aprile 2023, a Roma si sono tenute manifestazioni per porre attenzione sulla situazione. Stando ai manifestanti e ad alcuni tecnici economisti, sarebbe necessario prorogare opportunamente gli aiuti proposti dalla legge di bilancio 2023. Attualmente, però, non se ne fa menzione nei dibattiti o gli interventi pubblici degli esponenti al governo.

Il report della Cgia 2023

Secondo il report, la povertà energetica è in crescita dello 0,5% rispetto allo scorso anno. Cinque milioni di persone vivono dunque in ambienti poco salubri, privi di riscaldamento di inverno o di impianti di condizionamento in estate. Come un uroboro economico, tale situazione – peculiare per chi vive un disagio economico – genera disagio economico.

A fare i conti dell’inasprimento dei prezzi dell’energia non sono solo i singoli cittadini, bensì anche coloro che posseggono partita iva e i piccoli imprenditori, i quali sono costretti a pagare due volte lo scotto di un’energia sempre più costosa. In epoca pre-Covid e pre-conflitto russo-ucraino, ad esempio, il gas costava in media 16 euro/MWh, contro i 34 euro odierni.