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Reato di eutanasia? La legislazione italiana ancora non fa passi in avanti

Caso di Massimiliano
Suicidio assistito: il Caso di Massimiliano ancora al centro dell’attenzione.
(Fonte: ansa.it) – Cronacalive.it

Aiuto al suicidio: non è ancora giunto a conclusione il dibattito sul fine vita

Da tantissimi anni si discute sull’eutanasia, ovvero il cosiddetto suicidio assistito. Le petizioni e le proposte di legge che chiedono un aggiornamento legislativo non hanno mai davvero trovato ascolto dal governo italiano. In un paese in cui l’ascendente religioso è così fortemente interconnesso alle dinamiche politiche non ci si aspetta nulla di diverso da questo. Porre fine a una vita umana o aiutare a farlo, qualsiasi siano le condizioni di salute della persona interessata, è assolutamente illegale in Italia.

Nessuna forma di eutanasia viene contemplata o accettata nonostante le richieste di tutti quei pazienti terminali che non fanno altro che attendere la morte e che preferirebbero un decesso dignitoso alle condizioni di vita cui sono talvolta costretti. Lo stesso vale per un numero infinito di persone che da anni vedono i propri familiari allettati, spesso in coma e senza che diano alcun segno di vita, e desidererebbero per questi e per loro stessi solo un po’ di pace.

Il caso di Massimiliano di qualche anno fa e il suo appello non hanno effettivamente sortito alcun effetto.

Dopo il caso di Massimiliano ancora si parla di reato

Massimiliano era un uomo di 44 anni originario di Livorno. Morì nel 2022 in una clinica vicino Zurigo. Soffriva da 6 anni di una sclerosi multipla che lo aveva letteralmente paralizzato. Qualche giorno prima della sua morte assistita, Massimiliano diffuse un video appello online, in cui raccontava la sua storia ed esortava la sua nazione a fare qualcosa, perché per avere una morte dignitosa era stato costretto ad andare in Svizzera.

La giornalista Lalli e l’attivista Maltese, facente parte dell’Associazione Eutanasia Legale, lo accompagnarono in Svizzera e poi si autodenunciarono alle autorità italiane dopo il decesso dell’uomo. A quanto pare ancora oggi si discute il reato commesso dalle donne, indagate perché quanto da loro commesso secondo la legislazione italiana è ascrivibile all’omicidio.

eutanasia
Dibattito sull’eutanasia: l’Italia ancora molto indietro.
(Fonte: ansa.it) – Cronacalive.it

Richiesta di archiviazione

L’associazione Coscioni, che da anni si batte per un’evoluzione delle norme a favore del suicidio assistito, aveva chiesto per tale caso un’archiviazione. La giudice che si occupa del caso, Agnese De Girolamo, ha però respinto suddetta richiesta. Secondo la stessa sussistono tutti i requisiti per parlare di reato e pertanto non si può archiviare la questione.