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Tre gusti gelato possono sostituire la parità di diritti? | La polemica di Genova per l’8 marzo

Assessora ligure Simona Ferro (Fonte Ansa) – CronacaLive.it

Clamoroso lo scivolone della regione Liguria per l’iniziativa in “onore” della giornata internazionale della donna.

È successo a Genova. L’iniziativa è stata promossa dalla regione in collaborazione con Confartigianato. In tre gelaterie, tra cui la celebre Gelateria Viganotti, è possibile assaggiare il gelato con tre nuovi gusti, dedicati interamente alle donne. Il motivo è stato quello di celebrare la donna in occasione dell’8 marzo. La notizia ha innescato un malcontento piuttosto forte.

La Regione Liguria ha palesato le proprie intenzioni con una nota: “Seguendo le linee guida di Stile Artigiano, che prevedevano la creazione di un gelato che associasse alla figura della donna il concetto di ‘meraviglia’, la Gelateria Viganotti ha dato vita al gusto ‘Val d’Oro e Ibisco, dalle soleggiate terre del sud alle vette delle dolomiti’.

I primi commenti che si sono levati intorno a queste parole hanno messo in discussione, in prima istanza, l’idea di celebrare l’8 marzo con l’elaborazione di un nuovo gusto gelato; in secondo luogo, è stato contestato il messaggio intrinseco nel concetto di associare la donna alla meraviglia, poiché alimenta uno stereotipo.

Tuttavia, la nota della Regione ha scritto come segue, in continuazione a quanto citato su: “Gli ingredienti sono una selezione di Agrumi e un infuso di tè rosso e ibisco. La Gelateria Capriccio propone invece ‘Women’, un sorbetto di mirtilli e spumante con variegatura di passion fruit e buccia di limone grattugiata”.

La giornata internazionale della donna

L’assessora per le pari opportunità Simona Ferro ha commentato l’iniziativa come segue: “La filosofia dell’iniziativa che presentiamo oggi grazie alla maestria e alla creatività dei gelatieri genovesi è chiara: anche un gesto semplice come mangiare un gelato diventa l’occasione per riflettere sul significato dell’8 marzo”.

Ciò nonostante, proprio in virtù del fatto che tale iniziativa sia partita da un’assessora per le pari opportunità ha innescato la miccia della polemica e della critica da parte degli organi associativi femministi e transfemministi intersezionali. Tra questi, sui social è esplosa la controproposta: “Almeno, che i gusti siano parità salariale, autodeterminazione sul proprio corpo e fine della cultura patriarcale dello stupro”.